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IN FRANCIA SI RAFFORZA IL RAPPORTO FRA MINISTERO DELL’AGRICOLTURA E CACCIATORI. E IN ITALIA?

Con un comunicato stampa del Ministero dell’Agricoltura, dell’Agroalimentare e delle Foreste in Francia si è voluto sottolineare pochi giorni fa la collaborazione sempre più forte che oltralpe caratterizza i rapporti fra il Dicastero e la Federazione nazionale dei cacciatori.

Lo stesso ministro Stéphane Le Foll, portavoce del governo, ha partecipato lo scorso 18 marzo all’assemblea generale della Federazione dei Cacciatori.

In questa occasione il ministro ha ricordato l’importanza della caccia per l’economia e per la vita dei territori rurali.

Stéphane Le Foll e Bernard Baudin, Presidente della Federazione Nazionale dei Cacciatori, hanno firmato una convenzione quadro di partenariato per il periodo 2015-2019 su cinque temi:
  • La valutazione del peso socio-economico e delle ricadute positive della caccia connesse allo sviluppo dei territori rurali;
  • Lo sviluppo di una filiera della selvaggina;
  • Un maggior dinamismo delle reti locali di caccia sostenibile collegate allo sviluppo del turismo in campagna;
  • Lo sviluppo della formazione in materia di educazione allo sviluppo durevole e sostenibile nel campo delle scuole agricole.
Questa collaborazione mira a rafforzare il coinvolgimento dei cacciatori, gestori del territorio, accanto ad agricoltori e forestali, nella attuazione delle politiche individuate dal Ministero. Questo aspetto era stato d’altronde un passo avanti molto importante della legge per il futuro dell’agricoltura, l’alimentazione e la foresta del 13 ottobre 2014.

Dalla lettura di questa notizia non possono sfuggire alcune considerazioni.

La prima: lo stretto rapporto che a differenza del nostro Paese, esiste in Francia fra Ministero dell’agricoltura – anche in Italia competente in materia, ma troppo spesso assente, delegando al “collega” dell’Ambiente – e rappresentanti dei cacciatori.

La seconda, che i cacciatori francesi, più numerosi di noi, pur nella diversità di forme di caccia praticare quando parlano con le Istituzioni lo fanno con una sola voce.

La terza, non meno importante, che il programma richiamato dal comunicato del Ministero francese è molto vicina a quella recentemente lanciata anche con la partecipazione della Federcaccia con l’iniziativa “Ambiente, legalità, lavoro: progetti per una nuova qualità della vita”, da molti criticata senza averne compreso portata e obbiettivi.

Non possiamo che augurarci che l’esempio francese, nazione cui in termini venatori spesso gli appassionati italiani guardano in termini di tempi e specie, faccia riflettere meglio sulla necessità di una visione ben più ampia e articolata.